…Perché “una vita forse non basterà”…

Non ho davvero parole per descrivere il mio stato d’animo.
Oggi se n’è andata una piccola parte di me.
Mi ricordo quando ci siamo conosciute ad una riunione
nella sede della nostra associazione di volontariato:
ci siamo trovate fuori  a fumare insieme e abbiamo iniziato a parlare di uomini…
Mi hanno colpito subito i tuoi occhioni e i tuoi capelli corti biondo platino…
solo dopo circa mezz’ora, io ti guardo sorridente dicendo:
“Comunque piacere, io sono Sara”…

Da quella sigaretta è nata la nostra amicizia,
una di quelle amicizie vere e forti come non ne esistono più.

Abbiamo davvero fatto di tutto insieme:
i turni in ambulanza, le cene dove, in qualsiasi posto andassimo,
ci facevamo riconoscere facendo casino,
le risate e i pianti in piena notte quando passavi dei brutti momenti,
i concerti dei SubsOnicA, dove un pomeriggio in turno,
ho chiesto senza troppa speranza chi volesse venire con me e tu hai detto:
“Mi piacciono! Andiamo!”,
all’ultimo Campovolo di Ligabue dove abbiamo passato due giorni bellissimi
e dove sei venuta nonostante fossi una fan sfegatata di Vasco…

Eri come una sorella maggiore… perderti è come perdere un punto di riferimento.

Non si può morire a 28 anni, nel 2013, per peritonite…

È davvero inammissibile!!!

CIAO ANGELO MIO…

Io e la Pam

SaraViva

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…Perché ho visto in sala parto la potenza delle cose…

Tutti dicono che un bambino riempie la vita di gioia,
che sia il regalo più bello che si possa ricevere
e che essere mamma sia l’esperienza più bella del mondo…
Beh, credevo di riuscire ad immaginare tutto questo,
ma oggi ho capito che mi sbagliavo:
tutto questo non si immagina neanche vagamente se non lo si “tocca con mano”.

Oggi, alle 10.20, sono diventata Zia (seppur acquisita) di un cucciolo stupendo, Gabriele.
Nel momento in cui gli occhi della mia amica Mamma si sono posati sui suoi,
ho visto il suo viso trasformarsi:
emanava un’energia e una vita che non credevo potessero esistere…
e finalmente, per la prima volta dopo tanto tempo, l’ho vista serena e felice.
Il mio cuore è esploso di gioia e di amore e ha respirato un’aria totalmente pura.
Poi… un sorriso complice: “Zia, lo vuoi prendere in braccio?”
e questo pupattolino di 3.9 Kg e lungo 52 cm, si accovaccia fra le tue braccia,
poi ti guarda, mugola e ti sorride…
…E in quel momento percepisci davvero “la potenza delle cose”…

Grazie alla mia amica Mamma,
per avermi permesso di vivere questa emozione così profonda
e grazie a te, Amore della Zia, per avermi reso così felice…

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SaraViva

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…Perché vi auguro tutto il bene del mondo…

Anche quest’anno sta finendo e, personalmente parlando, è stato un anno molto intenso.
Ho preso decisioni molto importanti e, per ora, non ne rimpiango neanche una.
Sono stata felice, ho pianto, ho sofferto, sono stata delusa                                                                   e sono rimasta incredula davanti a certe cose che non credevo possibili,
soprattutto quando ho visto quanta indifferenza c’è e ci può essere nelle persone
e quanto a queste importi solo dei soldi.

Ho lottato quando ritenevo che certe cose fossero ingiuste,
ho urlato per difendere i miei diritti,
e benché abbiano provato a tacermi, non ci sono riusciti…

Cosa mi riserverà il nuovo anno non lo so, so solo che non mi porterà via la voglia di lottare,
di urlare, e di fare sempre tutto ciò che è in mio potere
per fare in modo che le cose migliorino.

Nell’attesa, prendendo spunto dal blog della mia adorata Zietta Harielle (http://anangelinthecity.wordpress.com),
vi regalo queste parole, che, nella loro semplicità, penso raccolgano tutto l’essenziale
per vivere più serenamente… e ho tutta la buona intenzione di seguirli…

1. Non ti preoccupare di quello che pensano gli altri di te
(il segreto della libertà)

2. I tuoi pensieri più profondi si materializzeranno
(il segreto della realtà)

3.  Ama e accetta il tuo corpo
(il segreto della bellezza)

4. Non parlare male delle persone e non giudicare
(il segreto dell’amicizia)

5. Regala l’amore e ama senza limiti
(il segreto dell’amore)

6. Impara prima a dare e poi a ricevere
(il segreto della ricchezza)

7. Pensa di meno, ama di più e sorridi sempre
(il segreto della felicità)

Vi auguro tutto il bene del mondo…

Essenza di me

SaraViva

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…Perché “Le Donne lo sanno, c’è poco da fare…”…

Carissimi amici, ciao a tuttiiiiii!!!!!
Perdonate la mia prolungata assenza ma tra casini vari, computer in riparazione, e il lavoro che non arrivava ma che finalmente c’è 🙂 🙂 :-), sono stati mesi davvero burrascosi…. comunque… ora sono qui e sono tornataaaaaa 🙂

Anche se in ritardo, volevo dedicare questo post a tutte noi Donne,
per fare in modo che non dimentichiamo mai….

L’8 marzo è stato “identificato” come la festa della donna
dopo un fatto di cronaca nera avvenuto a New York nel 1908.
Alcuni giorni prima dell’8 marzo, le operaie dell’industria tessile “Cotton”
iniziarono a scioperare per protestare contro le pessime condizioni igieniche
in cui erano costrette a lavorare.
Lo sciopero proseguì per diversi giorni, finché, arrivato l’8 Marzo,
il proprietario della fabbrica bloccò tutte le vie d’uscita dello stabilimento
e venne appiccato un incendio
(alcune fonti parlano di un incendio accidentale…
e le uscite bloccate sono solo una coincidenza???…. mah!)
e le 129 operaie che erano all’interno dell’edificio, morirono.

Successivamente, in ricordo di questa tragedia,
questa data venne proposta da Rosa Luxembrug come
Giornata Internazionale di lotta a favore delle donne.

Per questo motivo, l’8 Marzo per me non è solo un giorno di festa,
ma anche un modo per ricordare tutte le vittime di quel giorno,
tutte le donne che, ogni giorno, vengono sfruttate e maltrattate…

“Le Donne lo sanno,
c’è poco da fare,
c’è solo da mettersi in pari col cuore,
lo sanno da sempre
lo sanno comunque per prime…”

Al nostro essere Donne, al nostro essere così speciali…
AUGURI AMICHE MIE…
NON DIMENTICHIAMO… MAI!

SaraViva

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…Perché…”Buon compleanno, Sara…”

Ehhh si… oggi è il mio compleanno… 22 anni belli e scoccati… e mi voglio fare un regalo…

Si… mi voglio regalare quella canzone che, dalla prima volta che ho ascoltato,                         è diventata mia…

Mi voglio regalare quella canzone che mi ha fatta innamorare del Liga…

Mi voglio regalare quella canzone che mi ha fatto sognare e cantare…

                            Mi voglio regalare quella canzone che ascolto sempre,                                 incessantemente e che non mi stanca mai…

Mi voglio regalare quella canzone che “…Perché sei VIVA, VIVA così come sei…”               ha dato il nome al mio nuovo blog e al mio nuovo capitolo di vita…

Mi voglio regalare quella canzone che, nei momenti difficili, non mi faceva mollare mai…

ricordandomi sempre di essere sempre “solo VIVA come vuoi…”

 Mi voglio regalare quella canzone che a Campovolo mi ha fatto venire i brividi                        e perdere la voce…

E la voglio regalare anche a voi….

Qui nella versione speciale dal vivo con l’orchestra dell’Arena di Verona…

Questa qua è per me…

Buon compleanno Sara…

SaraViva

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…Perché il meglio deve ancora venire…

Carissimi amici…

Dopo tanti mesi di lunghissima ed incessante agonia, finalmente il gran giorno è arrivato…

Io e la mia amica Pam domani andremo a Reggio Emilia al Campovolo per goderci due giorni di puro divertimento….

Venerdì campeggio nel Ligavillage,

e Sabato super concertooooo!!!!

Sono pronta a perdere completamente la voce!

Un buon fine settimana a tutti…. Ci risentiamo presto…

Il meglio deve ancora venire… e questi due giorni ne saranno solo un assaggio…

SaraViva

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…Perché oggi mi sento una persona migliore…almeno un po’…

“Saraaaaa, scendi! Il pranzo è pronto…”
Sento la voce di mio padre che risuona lungo le scale e sale fino sù nella mia camera…

…cavolo! Ma è già ora di pranzo!…

mi risveglio da quei libri che parlano di immigrazione e assistenza sanitaria…                   domani esame di Infermieristica transculturale…                                                                         e quando studio, perdo la condizione del tempo.
Mi alzo dalla sedia, mi stiracchio come se fossi un gatto appena svegliato dalla sua seduta di sonno pomeridiana, vado verso le scale che mi portano in cucina… rigorosamente a piedi scalzi… mi piace sentire la terra sotto ai piedi.
“Stavi studiando eh?” dice mio padre con quel sorriso di chi sa già…
“Si… ho quasi finito… è molto interessante questo esame”….
“E’ arrivata una lettera per te…. dall’AVIS”… che strano…. io non posso donarlo il sangue… sono anemica… e lo sanno, avevo fatto domanda e mi era stata respinta proprio per quel motivo…. Chissà cosa vorranno.                                                                                                 Apro la busta incuriosita… e appena leggo quello che c’è scritto, sorrido contenta…
Mi avevano mandato la carta del donatore che l’AIDO di provincia aveva recapitato a loro come sede distaccata…

E la mia mente ritorna a qualche mese prima…

Facevo il mio turno serale in ambulanza come volontaria. Quella sera pioveva a dirotto.
Faccio tutti i miei controlli: bombole ossigeno piene,defibrillatore carico, materiale apposto…Tutto funziona al meglio.
Mi siedo sul divano della mia sede a fare due chiacchere con i miei colleghi, ordiniamo la pizza per cena, si ride, si scherza, parliamo del più e del meno…
Suona il telefono…. Hanno bisogno di noi…
Rispondo… “Ciao! Siamo operativi, dimmi tutto…”                                                              “Ciao… niente di grave… una signora è caduta dalle scale in casa… si ricorda l’accaduto, dice di essere scivolata… l’indirizzo è ….. vi aspettano…”
Guardo i miei colleghi… “Signora caduta dalle scale… è scivolata… si ricorda tutto, niente trauma commotivo…. Andiamo….”                                                                                                Mi metto frettolosamente la mia giacca arancione fluo e vado verso l’ambulanza.       Mamma quanto piove!                                                                                                                    Guardo fuori dal finestrino mentre il mio autista svolta per andare all’indirizzo che ci è stato indicato… Quanto piove…!!! Si fa quasi fatica a vedere la strada…                                      Arriviamo sul posto… la signora effettivamente sta bene…. Ha solo una piccola ferita lacero contusa sul sopracciglio destro… mi guarda sorridente…. “ma che bella ragazza….!!! Eh… io alle tua età non mi inciampavo mica per le scale…”                                                                        “Pensi signora… io mi inciampo anche adesso…”, rispondo.                                                      Lei mi mette a ridere… è simpatica.
Parametri nella norma. Pupille normodilatate. La signora ricorda tutto: “Ho messo male il piede e sono scivolata… ho preso una bella botta…”
Medico la ferita e la carichiamo sull’ambulanza diretti al Pronto Soccorso.                   “Signora, non si preoccupi, tutto apposto… le ho medicato la ferita. Adesso andiamo in Pronto Soccorso, le faranno sicuramente una lastra per controllare che non ci sia niente di rotto, ma non c’è nulla di cui preoccuparsi….”
Arriviamo…. Scendo spingendo la barella verso l’entrata… siamo dentro…
Sento due infermieri che conosco parlare… “sai, alla fine quella ragazza è morta… non hanno trovato un donatore compatibile”… mi vedono… “Ciao Sara! Cos’abbiamo?”… …rabbrividisco… so di cosa stanno parlando…
Una ragazza che qualche settimana prima era stata portata al Trauma Center poco lontano da questo ospedale… 23 anni… morta per un incidente stradale… aveva il fegato spappolato … cercavano disperatamente un donatore… senza un fegato nuovo, la sua aspettativa di vita era pari a zero…

Mi riprendo stranita da quello che avevo sentito, spiego agli infermieri l’accaduto e scarico la signora dalla barella… “Arrivederci signora, mi raccomando, in gamba…!!!”
Torno in sede, intanto è arrivata la pizza…. Mangio… ma la mia testa sta ancora pensando a quella ragazza… in fin dei conti, ha solo 1 anno più di me.                                                            Il turno finisce… torno a casa… faccio per andare a letto… ma non riesco a prendere sonno… Sono sempre stata favorevole alla donazione di organi… e fin da piccola, ho sempre detto che, se mi fosse successo qualcosa, avrei voluto che i miei organi fossero donati…

AVREI VOLUTO POTER SALVARE ALTRE VITE…

Forse…anzi…. sicuramente è anche per questo che sto studiando per diventare Infermiera e che mi piacerebbe lavorare in Ambulanza… per salvare delle vite…

Ho capito… mi conosco…. finchè non mi tolgo la pulce dall’orecchio, non c’è verso che riesca a dormire! Accendo il computer, i miei occhi sono assonnati… è l’una passata…                 Clicco sull’icona di internet che si apre lentamente, quasi come se volesse conciliare il mio sonno… Digito “AIDO” su Google ed entro direttamente nel loro sito… sulla destra del menù vedo una voce… “Come diventare donatore”….
Clicco e leggo immersa in quelle parole… basta compilare un modulo e mandarlo via posta alla sede provinciale… lo stampo… lo compilo e lo imbusto… scrivo l’indirizzo dell’AIDO di provincia sulla busta. Ora mi sento più sollevata… posso andare a dormire.

La mattina dopo mio padre vede la lettera sul tavolo… io sono in cucina a fare colazione…
“Cos’è questa? AIDO?” Gli spiego tutto l’accaduto…. Gli racconto di quella ragazza, gli spiego che voglio essere sicura, nel caso in cui mi succedesse qualcosa (sempre sperando che vada sempre tutto bene), che i miei organi vengano donati a delle persone che ne hanno bisogno e, essendo iscritta all’AIDO, sono sicura che le mie volontà siano chiare e rispettate per legge, voglio poter contribuire a salvare delle vite quando la mia non potrà più essere salvata… e voglio essere sicura di essere inserita nel database nazionale, di modo che possano vedere anche da altri paesi che i miei organi sono disponibili all’espianto.            “Non cambi mai tu! Sempre in prima linea ad aiutare gli altri… quasi prima di aiutare te stessa…Sono fiero di te…. Cosa dici? Una domanda a mio nome guasta?”                       Sorrido e abbraccio stretta mio padre…. Come mi conosce bene… !!!
Corro a stampare un’altra domanda…. E prima di andare all’università, mi fermo in posta ad imbucare tutto….

“Hey… guarda che è pronto….! Cosa vuole l’AVIS? Tu non puoi donarlo il sangue….”
“Infatti non è l’AVIS… è l’AIDO… tramite loro ci ha fatto avere la tessera del donatore…  adesso siamo inseriti nel database nazionale dei donatori,                                                          siamo donatori ufficiali di organi, Papy….”

Un sorriso smaliante accende il mio viso…
Da oggi sono una registrata e ufficiale donatrice di organi…
E mi sento una persona migliore… almeno un po’…

SaraViva

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…Perché sei VIVA, VIVA così come sei…

La mia avventura ricomincia da qui, in un piovoso venerdì sera di Giugno (che più che

Giugno, sembra Novembre) con la voce del Liga che esce potente dal mio stereo…

“…e le senti le vene, piene di ciò che sei…. e ti attacchi alla vita che hai…”

perché il Liga è così….ti entra dentro e non ti lascia più…

come il sangue che scorre nelle vene…

ti fa assaporare ogni accordo di chitarra, ogni strofa, ogni parola,

ti culla, ti fa urlare, ti fa sfogare, ti colpisce, ti rilassa, ti fa sognare…

“…questa è la mia vita…  se ho bisogno te lo dico…

sono io che guido, io che vado fuori…”

e la vita che ho la voglio raccontare qui…

forse non sarà poi così interessante, forse non sarà perfetta,
ma E’ LA MIA…

E infine lei… quella canzone che a furia di ascoltare ha consumato il CD,

quella canzone che cantavo a squarciagola,

quella canzone che tutte le volte che ascolto, ho i brividi…

Lei… quella canzone che dà il nome al mio blog…

…perché sei viva, viva cosi come sei…

quanta vita hai contagiato,

quanta vita brucerai…

 che sei viva, viva per quella che sei…

niente rate, niente sconti

solo viva come vuoi….

La mia avventura ricomincia da qui… solo VIVA così come voglio…

Benvenuti a tutti quelli che vorranno leggermi…

SaraViva

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