“Saraaaaa, scendi! Il pranzo è pronto…”
Sento la voce di mio padre che risuona lungo le scale e sale fino sù nella mia camera…
…cavolo! Ma è già ora di pranzo!…
mi risveglio da quei libri che parlano di immigrazione e assistenza sanitaria… domani esame di Infermieristica transculturale… e quando studio, perdo la condizione del tempo.
Mi alzo dalla sedia, mi stiracchio come se fossi un gatto appena svegliato dalla sua seduta di sonno pomeridiana, vado verso le scale che mi portano in cucina… rigorosamente a piedi scalzi… mi piace sentire la terra sotto ai piedi.
“Stavi studiando eh?” dice mio padre con quel sorriso di chi sa già…
“Si… ho quasi finito… è molto interessante questo esame”….
“E’ arrivata una lettera per te…. dall’AVIS”… che strano…. io non posso donarlo il sangue… sono anemica… e lo sanno, avevo fatto domanda e mi era stata respinta proprio per quel motivo…. Chissà cosa vorranno. Apro la busta incuriosita… e appena leggo quello che c’è scritto, sorrido contenta…
Mi avevano mandato la carta del donatore che l’AIDO di provincia aveva recapitato a loro come sede distaccata…
E la mia mente ritorna a qualche mese prima…
Facevo il mio turno serale in ambulanza come volontaria. Quella sera pioveva a dirotto.
Faccio tutti i miei controlli: bombole ossigeno piene,defibrillatore carico, materiale apposto…Tutto funziona al meglio.
Mi siedo sul divano della mia sede a fare due chiacchere con i miei colleghi, ordiniamo la pizza per cena, si ride, si scherza, parliamo del più e del meno…
Suona il telefono…. Hanno bisogno di noi…
Rispondo… “Ciao! Siamo operativi, dimmi tutto…” “Ciao… niente di grave… una signora è caduta dalle scale in casa… si ricorda l’accaduto, dice di essere scivolata… l’indirizzo è ….. vi aspettano…”
Guardo i miei colleghi… “Signora caduta dalle scale… è scivolata… si ricorda tutto, niente trauma commotivo…. Andiamo….” Mi metto frettolosamente la mia giacca arancione fluo e vado verso l’ambulanza. Mamma quanto piove! Guardo fuori dal finestrino mentre il mio autista svolta per andare all’indirizzo che ci è stato indicato… Quanto piove…!!! Si fa quasi fatica a vedere la strada… Arriviamo sul posto… la signora effettivamente sta bene…. Ha solo una piccola ferita lacero contusa sul sopracciglio destro… mi guarda sorridente…. “ma che bella ragazza….!!! Eh… io alle tua età non mi inciampavo mica per le scale…” “Pensi signora… io mi inciampo anche adesso…”, rispondo. Lei mi mette a ridere… è simpatica.
Parametri nella norma. Pupille normodilatate. La signora ricorda tutto: “Ho messo male il piede e sono scivolata… ho preso una bella botta…”
Medico la ferita e la carichiamo sull’ambulanza diretti al Pronto Soccorso. “Signora, non si preoccupi, tutto apposto… le ho medicato la ferita. Adesso andiamo in Pronto Soccorso, le faranno sicuramente una lastra per controllare che non ci sia niente di rotto, ma non c’è nulla di cui preoccuparsi….”
Arriviamo…. Scendo spingendo la barella verso l’entrata… siamo dentro…
Sento due infermieri che conosco parlare… “sai, alla fine quella ragazza è morta… non hanno trovato un donatore compatibile”… mi vedono… “Ciao Sara! Cos’abbiamo?”… …rabbrividisco… so di cosa stanno parlando…
Una ragazza che qualche settimana prima era stata portata al Trauma Center poco lontano da questo ospedale… 23 anni… morta per un incidente stradale… aveva il fegato spappolato … cercavano disperatamente un donatore… senza un fegato nuovo, la sua aspettativa di vita era pari a zero…
Mi riprendo stranita da quello che avevo sentito, spiego agli infermieri l’accaduto e scarico la signora dalla barella… “Arrivederci signora, mi raccomando, in gamba…!!!”
Torno in sede, intanto è arrivata la pizza…. Mangio… ma la mia testa sta ancora pensando a quella ragazza… in fin dei conti, ha solo 1 anno più di me. Il turno finisce… torno a casa… faccio per andare a letto… ma non riesco a prendere sonno… Sono sempre stata favorevole alla donazione di organi… e fin da piccola, ho sempre detto che, se mi fosse successo qualcosa, avrei voluto che i miei organi fossero donati…
AVREI VOLUTO POTER SALVARE ALTRE VITE…
Forse…anzi…. sicuramente è anche per questo che sto studiando per diventare Infermiera e che mi piacerebbe lavorare in Ambulanza… per salvare delle vite…
Ho capito… mi conosco…. finchè non mi tolgo la pulce dall’orecchio, non c’è verso che riesca a dormire! Accendo il computer, i miei occhi sono assonnati… è l’una passata… Clicco sull’icona di internet che si apre lentamente, quasi come se volesse conciliare il mio sonno… Digito “AIDO” su Google ed entro direttamente nel loro sito… sulla destra del menù vedo una voce… “Come diventare donatore”….
Clicco e leggo immersa in quelle parole… basta compilare un modulo e mandarlo via posta alla sede provinciale… lo stampo… lo compilo e lo imbusto… scrivo l’indirizzo dell’AIDO di provincia sulla busta. Ora mi sento più sollevata… posso andare a dormire.
La mattina dopo mio padre vede la lettera sul tavolo… io sono in cucina a fare colazione…
“Cos’è questa? AIDO?” Gli spiego tutto l’accaduto…. Gli racconto di quella ragazza, gli spiego che voglio essere sicura, nel caso in cui mi succedesse qualcosa (sempre sperando che vada sempre tutto bene), che i miei organi vengano donati a delle persone che ne hanno bisogno e, essendo iscritta all’AIDO, sono sicura che le mie volontà siano chiare e rispettate per legge, voglio poter contribuire a salvare delle vite quando la mia non potrà più essere salvata… e voglio essere sicura di essere inserita nel database nazionale, di modo che possano vedere anche da altri paesi che i miei organi sono disponibili all’espianto. “Non cambi mai tu! Sempre in prima linea ad aiutare gli altri… quasi prima di aiutare te stessa…Sono fiero di te…. Cosa dici? Una domanda a mio nome guasta?” Sorrido e abbraccio stretta mio padre…. Come mi conosce bene… !!!
Corro a stampare un’altra domanda…. E prima di andare all’università, mi fermo in posta ad imbucare tutto….
“Hey… guarda che è pronto….! Cosa vuole l’AVIS? Tu non puoi donarlo il sangue….”
“Infatti non è l’AVIS… è l’AIDO… tramite loro ci ha fatto avere la tessera del donatore… adesso siamo inseriti nel database nazionale dei donatori, siamo donatori ufficiali di organi, Papy….”
Un sorriso smaliante accende il mio viso…
Da oggi sono una registrata e ufficiale donatrice di organi…
E mi sento una persona migliore… almeno un po’…
SaraViva